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Tutto quello che c’è da sapere sulle pompe di calore

Le pompe di calore possono costituire un’alternativa al riscaldamento tradizionale? In vari Paesi è così, in Italia meno, dove sono considerate per lo più soluzioni interessanti per il condizionamento estivo. Tuttavia, il quadro potrebbe cambiare col progressivo spostamento verso l’edilizia nZEB, i cui criteri di efficienza energetica trovano in queste soluzioni uno strumento ideale.

Maurizio Pieve, di ENEA, è uno dei maggiori esperti italiani sul tema. Delegato italiano presso l’International Energy Agency (IEA) per le pompe di calore, sta lavorando su vari progetti dedicati.

Maurizio Pieve È lui a far sapere che il programma su queste tecnologie è stato concepito dalla IEA già 40 anni fa. «L’IEA si avvale di una serie di Technical Collaboration Programmes (TCP) per condividere tra i Paesi partecipanti i costi e i compiti relativamente a progetti specifici. Tra questi ve n’è anche uno dedicato proprio alle pompe di calore, di cui faccio parte per il comitato esecutivo che rappresenta i Paesi e indirizza il programma verso le strategie in grado di sviluppare l’utilizzo di queste soluzioni, dalle sensibili doti di risparmio energetico e di minore impatto ambientale. A questo TCP partecipano 12 Paesi UE (compresi Svizzera, Norvegia e Regno Unito), oltre al Canada, Sud Corea, Giappone e Stati Uniti, mentre sono in corso di valutazione richieste di adesione della Cina e dell’Estonia. C’è poi la necessità di creare, all’interno di ogni Paese, un coordinamento del gruppo specializzato sull’argomento».

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